Siamo terre lontane, amareggiate,
siamo come scoli, inascoltati.
Ci attraversiamo come strade all’incrocio
senza fermarci mai con gli occhi
siamo come poli negativi, ci appollaiamo
sui nostri allori fatti d’argento,
culle disfatte da bambini, adesso noi adulti
galleggiamo in queste amache nell’aria
con i nostri ammacchi sulla pelle
scordandoci gli ammiccamenti all’incrocio
su per quella via dove vedemmo anche Gesù
inchiodarsi coi freni delle mani alla croce
con il nome in testa di Amore e Re.
Fuggiamo via, amareggiati, come mari lontani.
Plano su questi tuoi versi come un uccello predatore in cerca
di un mondo che non sorride più.
Buona domenica Andrea
Gina
Spero che sia un dolce planare : )
Se il mondo non sorride più cerchiamo di farci sorridere dalla luminosità del sole, ce n’è un gran bisogno e speriamo che i sogni si moltiplichino invece di cessare col buio di questi tempi che tendono ad eclissare i raggi dolci della vita.